ELLA DE BÚRCA RECENSIONA LA RECENTE MOSTRA PERSONALE DI YVONNE MCGUINESS ALLA BUTLER GALLERY.
Entrando in Yvonne Dopo la mostra di McGuinness alla Butler Gallery, mi sono immediatamente immerso in un mondo in cui passato, presente e futuro mettono in scena vari assemblaggi in una sinfonia di immagini e suoni. La mostra, giustamente intitolata "Prove", è un'esplorazione regionale di vari temi, che vanno dall'improvvisazione teatrale e dal gioco all'impegno politico e alla fluidità del cambiamento in Irlanda. Queste domande sono racchiuse in due nuovi lavori video: prioria e Cortile della scuola, entrambi realizzati nel 2023.
L'esperienza uditiva è una caratteristica straordinaria, che ricorda le composizioni ambient di Brian Eno. Una colonna sonora – caratterizzata da una miscela di toni d’organo, cinguettio di uccelli, bambini che giocano, applausi distanti e un oratore ovattato e profetico – trasporta lo spettatore in un regno diverso. L'audio è punteggiato da brevi mantra, ciascuno pronunciato tre volte: frasi di presagio che raccontano una mancanza di controllo, un'imminente alluvione e una caduta.

prioria è una proiezione video immersiva su larga scala che gioca con i sensi. Immagini sovrapposte di tessuti mossi dal vento creano un senso di caos e bellezza. I membri della Equinox Theatre Company (un ensemble inclusivo con sede nel centro artistico KCAT a Callan) si riuniscono tra le rovine del Priorato Agostiniano di Callan, allestendo un messa in scena di sedie e un podio. Man mano che ci avviciniamo, le immagini diventano più stratificate e vediamo il gruppo esibirsi come pubblico davanti a un oratore sfocato. L'eco nella colonna sonora è così potente da oscurare la narrazione. Il pubblico diventa indisciplinato, sventola bandiere con immagini di rocce e canta frasi come "L'acqua sta entrando". Gli artisti riuniti si staccano individualmente, ognuno mettendo in atto la propria spiritualità, mentre il potere delle parole dell'oratore si dissolve.
Cortile della scuola presenta una visione contrastante ma complementare. Qui, un’installazione multicanale di schermi di diverse dimensioni raffigura un quadro in movimento di bambini che giocano. Sullo schermo più grande li vediamo mentre costruiscono velocemente una “scena”, utilizzando bastoni, corde, plastica e teloni. La loro creazione ricorda scene medievali, scolpite nelle cornici delle cattedrali, con i bambini in posa su tavoli, sedie e scale come santi e profeti. Il pezzo è punteggiato da primi piani di singoli bambini sui monitor più piccoli, che cantano mantra come "È fuori controllo" e "Attento, sta per cadere". I colori fluorescenti – un caleidoscopio di verdi vivaci, rosa, blu, gialli e arancioni – si riflettono sugli schermi, creando un effetto affascinante.
Sebbene distinti, i due lavori video condividono preoccupazioni tematiche. Entrambi sono simili a parabole, che riecheggiano l'antica Irlanda, mentre suggeriscono approcci spirituali alla costruzione e relazioni olistiche con il gioco. Il senso di presentimento in entrambi i pezzi evoca immagini apocalittiche di inondazioni bibliche o altri disastri legati al clima. Il gruppo più anziano dentro prioria risuona con un'aura spettrale e comunitaria, alludendo poeticamente al potere in diminuzione della chiesa in Irlanda. Sono rimasto sorpreso dalla potenza religiosa della creazione ad hoc del gruppo più giovane, il residuo del passato ascetico dell'Irlanda che ancora riverbera attraverso le nuove generazioni in strati ed echi. Entrambi i gruppi fanno riferimento alla struttura del rituale.

Un elemento significativo nella mostra è l'uso di bandiere di seta verde, che appaiono in entrambi i video, pur essendo fisicamente presenti nella mostra, come parte di un assemblaggio di tessuti su larga scala, aggiungendo un elemento tattile e di messa a terra. Le bandiere recano immagini di rocce in varie composizioni; alcuni fluttuano singolarmente sugli sfondi verdi, altri si assemblano in archi, chiostri e pilastri. Il verde vivido non solo radica la mostra nel patrimonio irlandese, ma funge anche da schermo verde metaforico, spingendo a considerazioni sulla cultura irlandese come qualcosa a cui è possibile sovrapporre. Questa caratteristica è particolarmente toccante se si considerano i temi della religione e della spiritualità, esplorando le idee di fede sia come forza fondante che come struttura per l’identità personale.
"Rehearsals" è un viaggio riflessivo, situato nel magico incrocio tra gioco, improvvisazione, eredità e patrimonio. Racchiude un senso di malinconia, come se mettesse in primo piano parti della cultura irlandese che stanno scomparendo, spingendo allo stesso tempo i confini dell'espressione artistica, dell'interpretazione e della collaborazione.
Ella de Búrca è un'artista visiva irlandese e docente al SETU Wexford College of Art.
elladeburca.com